Inizialmente si pensava che il PIL potesse misurare il benessere globale; questa visione è ormai da parecchio tempo superata, e così, a livello globale, si sta diffondendo una nuova sensibilità nei confronti del benessere e della felicità, una visione umanista del benessere che genera studi, report e indici in ogni parte del mondo.
In Italia il lavoro di riferimento è il “BES, Benessere Equo e Sostenibile” di ISTAT, che dal 2016 è entrato nelle valutazioni dei governi in materia di qualità della vita, misurando l’effetto delle politiche pubbliche su alcune dimensioni sociali fondamentali. Il BES suddivide il benessere in 12 domini, che evidenziano che per stare bene occorre, ad esempio, potersi curare e far studiare i figli, lavorare, ma avere anche tempo per le passioni; c’è bisogno di relazioni con gli altri e di poter disporre di stabilità economica. Tutto questo in un Paese nel quale le istituzioni si occupano dei cittadini, il paesaggio è protetto, l’ambiente curato, c’è ricerca, i servizi sono accessibili e di qualità, la vita è garantita in termini di sicurezza.
In eQwa promuoviamo e sviluppiamo con convinzione tematiche legate al welfare, tramite la partecipazione a iniziative pubbliche e private che mirano a sviluppare il dibattito su benessere e felicità e a realizzare modelli di benessere, per i cittadini e i lavoratori.